domenica 24 giugno 2007

Piccoli umani moderni

Credo sia innegabile che l'avvento (o sopravvento?) delle moderne tecnologie abbia determinato la perdita di alcuni piaceri, ormai démodé.

Due fra molti:

1> il gusto del perdere preziosi secondi a decidere quale fosse l'inquadratura migliore, (quella che desse almeno l'idea di un ipotetico gusto o di un velato genio artistico), il saporitissimo gusto dell'attesa che passava dal pigiare un bottone per fermare un momento -due occhi, un albero, la felicità degli amici- al momento in cui un umano ti consegnava la busta con cristalli di passato. Il gusto di aprire la busta -prima di tutti- e godersi uno dopo l'altro lucidi o opachi 10x15 cm di ricordi. 36 micromomenti di pura goduria. 36 differenti smorfie sul viso davanti a umili capolavori, palesi obbrobri e nulla o tutto pieni di privato senso. Almeno due giri prima di concedere ad altri lo stesso piacere, rivivendolo accompagnato da una velata ansia nell'attesa dei commenti. Gusto riservato a pochi affezionati, ormai.

Cliccate sulla foto per vedere i dettagli...


2> il gusto di attendere l'uscita dell'album di un gruppo o di un cantante (in vinile o in cd? anche questa forbice...che parentesi meriterebbe!), comprarselo con la somma di svariate micropaghette o primi lavori malpagati, divorarselo la prima sacra volta, riascoltarlo ancora e ancora, ciancicando il libretto ancora e ancora per capire cosa diavolo volessero dire quelle astruse frasi in quell'astrusa lingua straniera fish&chips e chi fossero le persone nei credits. Gusto di pochi, ormai.


I piccoli umani moderni gusteranno sempre meno le attese, porelli.
E...se è vero che la differenza tra l'adulto e il bambino consiste nel saper dare un senso all'attesa, forse avremo sempre più adultibambini...
Tutto. Subito.

Appunto.

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